Brevi cenni sulla storia di Civitella Cesi

La presenza umana nella zona dove oggi si trova Civitella Cesi risale al secondo millennio a. C. Dopo un lungo periodo di abbandono il luogo riprende a vivere nel periodo etrusco (VII-IV sec. a.C.) e decade nuovamente a partire dalla romanizzazione dell’Etruria, restando spopolato fino all’età medioevale. Tra XII e XIII secolo il sito viene fortificato per scopi militari e i resti della rocca sono visibili alla base delle mura del castello che oggi porta il nome della famiglia Torlonia.

Nei documenti medioevali Civitella è spesso associata al vicino Monte Monastero in quanto tra il XII e il XIII secolo entrambi appartenevano ai Guastapane di Tolfa. Nel XIV secolo il castello di Civitella faceva parte dei possedimenti dei conti di Vico che nel 1363 lo  cedevano a Giovanni dell’Anguillara di Capranica. La famiglia Anguillara nel 1557 vendeva Civitella al cardinale Federico Cesi che provvedeva al ripopolamento del luogo e al restauro del castello. Dai Cesi, che hanno dato il nome al paese, il borgo agricolo e la tenuta passavano nel 1678 a Giovan Battista Borghese che, nello stesso anno rivendeva il feudo a Niccolò Pallavicini Rospigliosi. La famiglia Pallavicini si prendeva cura del paese e dei suoi abitanti restaurando il castello e commissionando all’architetto Clemente Orlandi nel 1747 la costruzione della chiesa di San Leonardo. Nel 1813 il borgo e la tenuta venivano acquistati da Giovanni Raimondo Torlonia.  I possedimenti civitellesi dei Torlonia sono stati  quasi del tutto espropriati dallo Stato nel 1950 in attuazione della Riforma Agraria e affidati all’Ente di colonizzazione della Maremma tosco-laziale (Ente Maremma) per la bonifica e l’assegnazione delle quote e dei poderi. Dal 1816 Civitella Cesi è frazione del Comune di Blera.

Queste notizie storiche sull’Università Agraria di Civitella Cesi sono tratte, con il consenso dell’autore, da alcuni scritti di Luciano Santella pubblicati sulla rivista “La Torretta”, periodico odella Biblioteca Comunale di Blera.